MAR S.r.l. e Fagor Automation: la rettifica entra nell’ecosistema digitale

Con l’avvento dell’Industria 4.0 e della trasformazione digitale, la capacità delle macchine di comunicare in modo fluido con i sistemi di gestione è diventata tanto cruciale quanto la loro precisione meccanica. Oggi la connettività è un fattore chiave per efficienza, qualità e competitività.

Mar Srl., azienda specializzata nella progettazione e produzione di rettificatrici ad alta precisione, ha compiuto un passo significativo in questa direzione. In collaborazione con Fagor Automation, ha integrato con successo il protocollo SECS/GEM nella sua rettificatrice V600, creando una macchina non solo precisa al micron, ma anche completamente connessa all’ambiente produttivo digitale del cliente.

Dalla precisione alla connessione

Nell’era della smart factory, le macchine devono essere in grado di scambiare informazioni con MES, ERP e altri sistemi gestionali per consentire monitoraggio in tempo reale, ottimizzazione e decision-making.

Uno degli abilitatori chiave di questa evoluzione è il protocollo SECS/GEM (SEMI Equipment Communication Standard/Generic Equipment Model). Originariamente sviluppato per l’industria dei semiconduttori, SECS/GEM è oggi uno standard consolidato per la comunicazione strutturata tra macchinari e sistemi IT di fabbrica.

Per Mar S.r.l., integrare SECS/GEM in una rettificatrice ha rappresentato sia una sfida tecnica che un’opportunità strategica. Le rettificatrici sono tradizionalmente apprezzate per precisione e affidabilità, ma finora raramente erano parte degli ecosistemi digitali altamente standardizzati tipici dei semiconduttori o dell’elettronica.

Fagor Automation ha messo a disposizione la sua competenza nei sistemi di controllo, fornendo una piattaforma CNC avanzata capace di dialogare nativamente con SECS/GEM. Mar S.r.l. si è concentrata sull’adattamento dell’interfaccia macchina e sulla definizione delle variabili di processo da rendere visibili ai sistemi di fabbrica. L’approccio congiunto ha garantito che la V600 mantenesse facilità d’uso e flessibilità, diventando al contempo pienamente conforme all’infrastruttura digitale del cliente.

Una rettificatrice nativamente digitale

Il risultato è una macchina utensile che combina precisione micrometrica con integrazione digitale fluida. La rettificatrice V600 oggi può:

  • Trasmettere dati di produzione in tempo reale direttamente al MES o ERP del cliente.
  • Ricevere ordini e ricette di processo dalla rete di fabbrica.
  • Segnalare eventi, allarmi e stato macchina in modo strutturato.
  • Integrarsi con dashboard OEE e sistemi di manutenzione predittiva.

Questa combinazione di meccanica di precisione e connettività standardizzata rappresenta un salto di qualità nel contributo che le rettificatrici possono dare a una linea produttiva digitale.

Impatto sul cliente e valore aggiunto

Grazie all’adozione del protocollo SECS/GEM, l’integrazione della V600 nell’ambiente di fabbrica è più rapida e semplice. I clienti beneficiano di:

  • Tempi ridotti di setup e messa in servizio.
  • Migliore tracciabilità dei processi e dei pezzi finiti.
  • Raccolta e analisi dei dati di produzione semplificata.
  • Piena conformità ai principi e requisiti dell’Industria 4.0.

In sintesi, la macchina non è più un asset isolato, ma un attore attivo nell’ecosistema digitale del cliente, contribuendo direttamente a efficienza e qualità.

Verso macchine utensili più intelligenti

Grazie agli sforzi congiunti di Mar S.r.l. e Fagor Automation, le macchine utensili ad alta precisione possono ora offrire lo stesso livello di integrazione digitale delle industrie altamente automatizzate, come quella dei semiconduttori.

Come spiega il team tecnico di Mar S.r.l.:
“Non abbiamo semplicemente connesso una macchina: abbiamo dimostrato che anche la rettifica può diventare parte integrante 
di un ecosistema digitale, contribuendo attivamente all’efficienza e alla qualità della produzione.”

Questo traguardo è solo l’inizio. La collaborazione con Fagor Automation dimostra come partnership strategiche possano spingere oltre i confini sia dell’ingegneria di precisione sia della connettività industriale.